In oltre il 50 per cento dei pazienti colpiti da leucemia mieloide acuta c'è una correlazione tra la malattia e una porzione di Dna presente nelle cellule leucemiche che non è di tipo umano.
A scoprirlo è uno studio apparso su Scientific Reports e firmato da ricercatori dell'Università degli Studi di Milano e dagli ematologi dell'Ospedale Niguarda.
Il lavoro è una rivoluzione che apre a nuovi scenari, mai ipotizzati prima, per le cure e per la comprensione dei meccanismi che portano all'instaurarsi della leucemia mieloide acuta.
Nello specifico il team milanese coordinato dal genetista Alessandro Beghini e da Roberto Cairoli, Direttore dell'Ematologia di Niguarda, segnala un'evidenza importante che richiederà ulteriori step di approfondimento per capire quale sia la fonte di questo “corpo estraneo” nel genoma dei pazienti. Si pensa alla “pista microbiologica” con virus e batteri ...
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