La corazza della sindrome da locked-in, quella che costringe chi ne è colpito a una passività totale come fosse «rinchiuso» nel proprio corpo, potrebbe ora essere intaccata.
Uno studio pubblicato su Plos Biology da ricercatori del Wyss Center per la Bio e Neuroingegneria di Ginevra ha dimostrato che un'interfaccia cervello-computer è in grado di trasmettere il pensiero di pazienti affetti da Sla e quindi impossibilitati ad esprimersi compiutamente.
Ai pazienti sono state poste alcune semplici domande che prevedevano un Sì o un No come risposta. Mentre i pazienti pensavano alla risposta, il computer misurava i cambiamenti di ossigenazione del sangue cercando di interpretarne la natura.
I dati indicano una precisione del 75 per cento. I medici ponevano le domande più volte per essere sicuri della risposta. A uno dei soggetti è stato chiesto l'assenso al matrimonio della figlia. Per 8 ...
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