Prevedere la crisi di rigetto in caso di trapianto al cuore è ora possibile grazie a un nuovo esame del sangue. Lo hanno messo a punto i ricercatori della Stanford University e costituisce un passo in avanti fondamentale rispetto alla biopsia dei tessuti, con un guadagno in termini di tempo e di minore invasività del tutto evidente.
Il test si basa sull'analisi dell'aumento delle concentrazioni di Dna del donatore nel sangue del ricevente e non richiede alcuna rimozione di tessuto cardiaco.
Il dott. Stephen Quake, autore della ricerca pubblicata su Science Translational Medicine, spiega: “il test sembra essere più sicuro, economico e preciso di una biopsia cardiaca, che è l'attuale tecnica utilizzata per rilevare e monitorare il rigetto del trapianto di cuore. Crediamo che sarà un esame estremamente utile".
Il nuovo esame si chiama cell-free Dna test e considera la percentuale di ...
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