Quattro studi resi pubblici ieri forniscono nuove prove a sostegno della tesi che lega, in qualche modo, l’insorgere del morbo di Alzheimer, e le funzioni della memoria, alle malattie cardiovascolari ed ai fattori che ad esse si legano: i livelli di pressione sanguigna, colesterolo, diabete, insulina.
Tale legame sta emergendo dagli studi condotti nel corso degli ultimi due o tre anni scorsi, ed è stato confermato durante l’International Conference on Alzheimer's Disease and Related Disorders at the Convention Center da Hugh C. Hendrie, dell’Indiana University.
La grossa novità è, dunque, che correggere i fattori di rischio noti per il sistema cardiovascolare, soprattutto nelle età più a rischio, può costituire un vantaggio anche per la salute del nostro cervello. Inoltre, è stato espresso il timore che l’attuale epidemia di obesità in corso nei paesi ...
(Continua)
leggi la 2° pagina
Le informazioni di medicina e salute non sostituiscono
l'intervento del medico curante
Questa pagina è stata letta
55697 volte