Gli inibitori dei recettori per chemiochine (proteine in grado di governare il movimento delle cellule nel nostro corpo) si sono dimostrati utili nel favorire l’attecchimento e la sopravvivenza delle isole di Langerhans dopo il trapianto in pazienti con diabete di tipo 1.
In particolare i farmaci anti-recettore CXCR1/2 riducono la risposta autoimmune, cioè la migrazione dei leucociti nella sede di impianto, e aumentano la funzionalità e la sopravvivenza del tessuto che produce insulina dopo trapianto aprendo una nuova prospettiva terapeutica sia nel campo del trapianto sia nella cura del diabete. Il Reparixin è il capostipite di questa nuova classe di farmaci.
L'azienda biofarmaceutica italiana Dompè ha annunciato la partenza di uno studio multicentrico, randomizzato in doppio cieco versus placebo, che viene condotto per valutare l’efficacia e la sicurezza di Reparixin nel trapianto ...
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