(2° pagina) (Torna alla 1° pagina..) i calcoli degli scienziati, un terzo del calo delle prestazioni nelle materie scientifiche e oltre la metà di quelle in matematica sono attribuibili alla mancanza della colazione, nello specifico nell’assenza di nutrienti essenziali come i carboidrati, necessari per le capacità cognitive fondamentali per l’apprendimento, come attenzione, memoria e problem-solving.
«La prima colazione è il pasto che rompe il digiuno notturno e dovrebbe avere contenuto calorico compreso tra il 15 e il 25% del fabbisogno energetico quotidiano, 30% in assenza di spuntino», spiega al Corriere della Sera Francesca Scazzina, professore associato di Nutrizione umana all’Università di Parma e membro del direttivo della Società Italiana di Nutrizione Umana.
«Dolce o salata che sia dovrebbe includere almeno tre gruppi di alimenti: una fonte di cereali, da preferire quelli integrali, rispetto a quelli raffinati, per il maggiore contenuto di fibra, vitamine e minerali e per la minor presenza di zuccheri, sale e grassi; una di frutta fresca o verdura per assicurare un’assunzione adeguata nel corso della giornata e per fornire importanti quantità di acqua, vitamine e componenti bioattivi; una di latte o derivati per il suo contenuto di proteine di alto valore biologico e per l’apporto di calcio. Si può aggiungere anche la frutta a guscio che contribuisce all’apporto di fibra e di grassi polinsaturi essenziali».
«La dieta mediterranea si basa su un elevato consumo di frutta e verdura, cereali integrali, olio d’oliva, pesce e un basso consumo di alimenti di origine animale. In generale, l’aderenza a una dieta equilibrata come questa è stata associata a una minore riduzione del volume totale del cervello in un periodo di 3 anni, nonché a un maggiore spessore corticale in regioni cerebrali chiave, rispetto a un modello alimentare occidentale caratterizzato da un elevato consumo di alimenti ad alta densità energetica ricca di zuccheri semplici e grassi saturi», conclude l’esperta.
«La ricerca suggerisce che la relazione tra modelli alimentari e funzioni cognitive potrebbe essere mediata dall’asse intestino-cervello. Modelli alimentari occidentali, infatti, potrebbero alterare l’equilibrio del microbiota intestinale, provocando infiammazione e stress ossidativo che possono compromettere la funzione cognitiva e aumentare il rischio di disturbi mentali».
I dati tuttavia dimostrano che la colazione viene sempre più accantonata dalle giovani generazioni. A farla è poco più della metà dei ragazzi fra gli 11 e i 17 anni.
«Ricerche condotte su bambini e adolescenti hanno dimostrato che chi ometteva la prima colazione consumava più spuntini, assumendo da questi ultimi circa il 40% dell’energia giornaliera, con un consumo elevato da zuccheri semplici», dice Scazzina. «Alcuni studi ne hanno messo in evidenza gli effetti “neuro-psicologici”: negli adolescenti che la saltano abitualmente sembra presente un maggiore stato di stress, ansietà e depressione dell’umore. È quindi necessario educare ad abitudini alimentari sane, anche perché alcuni comportamenti possono influire sulla salute in età adulta».
Notizie specifiche su: colazione, scuola, matematica, 19/11/2024 Andrea Sperelli


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