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alla 1° pagina..) Credo che entro cinque anni, anche grazie alle innovazioni tecnologiche che continuano ad arrivare, saremo in grado di far arrivare questa tecnologia ai pazienti. La cosa più semplice da realizzare sarà un braccio meccanico da applicare alla sedia a rotelle, ma stiamo lavorando anche a 'risvegliare' gli arti dello stesso paziente, anche se questo richiederà molto più tempo".
Per far funzionare la tecnologia è stato necessario ripensare il funzionamento del cervello e dei neuroni. Come ricorda Schwarz, “fino a poco tempo fa si pensava che ogni area del cervello fosse deputata a una singola funzione ma ora sappiamo che non è così, e ogni gesto coinvolge miliardi di neuroni lungo tutto l'organo. Riuscire a capire esattamente questa attività è la base per aumentare il numero di gesti che la persona con la protesi può fare".
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31/10/2013 Andrea Piccoli
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