Migliorare l’accesso al test per Brca 1 e 2 è fondamentale non soltanto in vista della possibile disponibilità di un nuovo farmaco (olaparib), ma pure per individuare e sorvegliare i soggetti che presentano un rischio eredofamiliare di sviluppare l’adenocarcinoma del pancreas (e non solo), in modo da giungere a una diagnosi precoce.
Un passo in avanti per vedere migliorare la prognosi della malattia, come confermato anche da uno studio italiano pubblicato su The american journal of gastroenterology.
Nella ricerca sono state coinvolte 679 persone con familiarità o mutazioni germinali, arruolate in 18 centri tra i trenta che aderiscono al Registro italiano multicentrico di sorveglianza prospettica dei soggetti a rischio genetico di cancro del pancreas (coloro che hanno una mutazione dei geni Brca e almeno un caso in famiglia anche di altra malattia oncologica correlata o due o più casi ...
(Continua)
leggi la 2° pagina
Le informazioni di medicina e salute non sostituiscono
l'intervento del medico curante
Questa pagina è stata letta
1763 volte