(2° pagina) (Torna alla 1° pagina..) del GR, specialmente durante la fase di calo naturale della secrezione endogena di cortisolo, sia responsabile degli effetti avversi», specificano De Geronimo, Dicorato, Pupilli. «Anche la soppressione della secrezione endogena di cortisolo potrebbe contribuire agli effetti collaterali della sfera psichica. Non è nota la frequenza degli effetti avversi psichiatrici con glucocorticoidi diversi».
In precedenza, un’altra revisione aveva individuato 4 categorie di effetti collaterali: sintomi fisici, psicologici, impatto sulla partecipazione al ruolo sociale (nella famiglia e nel lavoro) e impatto sui fattori contestuali (capacità di supportare la famiglia o gli amici). Erano prevalenti i sintomi fisici e psicologici, come irritabilità e sbalzi d'umore.
La nuova revisione ha l’obiettivo di «descrivere gli effetti neuro-psichiatrici negli utilizzatori di glucocorticoidi sintetici e stimare la proporzione di pazienti che li sviluppano», segnalano De Geronimo, Dicorato e Pupilli.
«Gli effetti studiati sono quelli per i quali nei lavori oggetto della revisione erano stati prodotti dati attraverso questionari validati. Per ognuno dei sintomi riportati è descritta la prevalenza nella popolazione aggregata (soggetti provenienti da più studi) e ove possibile il confronto tra utilizzatori e non utilizzatori di glucocorticoidi. Per alcuni sintomi è stato possibile quantificare gli effetti e determinare le differenze nei punteggi dei questionari tra utilizzatori e non utilizzatori di glucocorticoidi».
I ricercatori hanno selezionato 49 studi pubblicato fra il 1981 e il 2023 che nella maggior parte dei casi riguardavano soggetti con malattie gastrointestinali, neuro-muscolari, neurologiche, polmonari (a volte combinate con malattie reumatologiche), diabete mellito, LES, sclerosi multipla, cancro, esiti di chirurgia plastica, fratture di femore, spalla congelata e ricoveri in area critica; 10 studi erano su popolazione pediatrica affetta da leucemia linfoblastica, asma, sindrome nefrosica. «Le molecole oggetto di studio - riportano gli specialisti - erano prednisone, prednisolone, desametasone, metilprednisolone; in 8 studi non veniva precisato lo steroide utilizzato e in 17 studi veniva utilizzata una combinazione di differenti glucocorticoidi».
La durata dei trattamenti andava da terapie one shot ad altre che si protraevano per lunghi periodi. Molto eterogeneo anche il dosaggio dei farmaci.
Questi i risultati, presentati in base al tipo di effetto collaterale. 1) Depressione. Indagata in 28 studi (3 RCT): prevalenza mediamente del 22% nella popolazione aggregata di tutti gli studi (1340 pazienti). La depressione era più frequente negli utilizzatori di glucocorticoidi rispetto ai non utilizzatori. 2) Mania. Indagata in 14 studi (2 RCT): prevalenza mediamente dell’11% nella popolazione aggregata di tutti gli studi (455 pazienti). La mania era più frequente negli utilizzatori di glucocorticoidi rispetto ai non utilizzatori. 3) Ansia. Indagata in 10 studi (1 RCT): prevalenza mediamente dell’8% nella popolazione aggregata di tutti gli studi (9170 pazienti). Per questo sintomo non è stato possibile fare un confronto tra utilizzatori e non utilizzatori di glucocorticoidi. 4) Delirio. Indagato in 7 studi (2 RCT): prevalenza mediamente del 16% nella popolazione aggregata di tutti gli studi (1101 pazienti). Per questo sintomo è stato possibile fare un confronto tra utilizzatori e non utilizzatori, ma l’associazione non era significativa. 5) Disturbi del comportamento. Indagato in 9 studi (1 RCT) nella popolazione pediatrica: prevalenza mediamente del 52% nella popolazione aggregata di tutti gli studi (190 pazienti). Per questo sintomo non è stato possibile fare un confronto tra utilizzatori e non utilizzatori di glucocorticoidi.
«I dati aggregati portano a una stima degli eventi avversi del 22% per la depressione, 11% per la mania, 8% per l’ansia e 16% per il delirio», riportano De Geronimo, Dicorato e Pupilli. «Nel caso della depressione e della mania è stato possibile confrontare il punteggio dei questionari tra utilizzatori e non utilizzatori di glucocorticoidi. Lo studio, tuttavia, non consente di stabilire la causalità dei glucocorticoidi nella genesi dei disturbi rilevati, ma ne esplora, sostanzialmente, la prevalenza. Nel confronto tra utilizzatori e non utilizzatori i dati mostrano che gli utilizzatori di glucocorticoidi hanno più sintomi neuro-psichiatrici. La combinazione del dato di prevalenza della sintomatologia con la maggior frequenza dei disturbi tra gli utilizzatori di glucocorticoidi rispetto ai non utilizzatori suggerisce che i sintomi neuro-psichiatrici sono comuni negli utilizzatori di glucocorticoidi e possono essere in parte causalmente correlabili ai loro effetti».
«Gli autori affermano che questo non è un motivo sufficiente per interrompere un trattamento con glucocorticoidi. Un’altra considerazione che deriva da questo studio è che andrebbe identificato uno strumento di valutazione generale dell’insorgenza di sintomi neuro-psichiatrici negli utilizzatori di glucocorticoidi. Negli studi selezionati per questa meta-analisi, infatti, sono stati identificati 39 diversi questionari su 49 studi inclusi».
Lo studio mostra dei limiti, fra cui l’eterogeneità dei dati riportati e l’eterogeneità dei glucocorticoidi utilizzati, delle dosi, della durata del trattamento. Inoltre, i risultati dello studio sono ragionevolmente sottostimati perché non sono stati inclusi gli effetti neuro-psichiatrici registrati solo come eventi avversi.
«Stabilire il nesso causale tra sintomatologia neuro-psichiatrica e uso di glucocorticoidi dovrebbe prevedere l’utilizzo di informazioni cliniche più complete e antecedenti all’inizio del trattamento, nonché considerazioni relative alla storia neuro-psichiatrica spontanea della patologia per la quale viene utilizzato un determinato trattamento steroideo», osservano De Geronimo, Dicorato e Pupilli. «Inoltre, andrebbe determinato il meccanismo patogenetico di tali sintomi, le eventuali vie di somministrazione, i dosaggi e la tipologia di glucocorticoidi che possono essere maggiormente responsabili di questi eventi clinici. Spesso questo gruppo di sintomi non viene adeguatamente considerato/commentato/comunicato al momento della prescrizione, vuoi per incompleta conoscenza da parte degli endocrinologi, vuoi per timore di una scarsa compliance da parte dei pazienti».

Fonte: J Clin Endocrinol Metab 2023 Dec 1. doi: 10.1210/clinem/dgad701.
Journal of Clinical Endocrinology
Notizie specifiche su: glucorticoidi, psichiatrici, effetti, 18/03/2024 Andrea Sperelli


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