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alla 1° pagina..) il numero di pazienti con cardiopatie congenite che raggiungono l'età adulta è in aumento, così come le complicazioni associate a queste condizioni cardiache".
Lo studio si è basato sui dati di 11.653 pazienti con età media di 47 anni monitorati fra il 2007 e il 2011. Dalla ricerca è emerso che l’8,7% dei pazienti mostrava tachiaritmie all’inizio dello studio, mentre l'1,5% mostrava disturbi della conduzione. Nel corso del periodo di osservazione di 5,2 anni, il 9,2% dei pazienti ha sviluppato nuove tachiaritmie, correlate a un aumento delle ospedalizzazioni e a un rischio più alto di mortalità. In particolare, le tachiaritmie atriali e ventricolari sono state associate rispettivamente a un aumento del rischio di mortalità di 1,65 e di 2,06 volte.
Fonte: Journal of the American Heart Association
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06/05/2024 Andrea Piccoli
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