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alla 1° pagina..) convinzione che esiste una sola bellezza possibile, ed è quella imposta dai social. E ricorrere a trattamenti estetici per somigliare all’influencer del momento, il più delle volte, rappresenta l’unica possibilità per essere belli. Un meccanismo malsano confermato anche in occasione del Congresso di Medicina Estetica organizzato dalla Società scientifica Agorà: i giovani ricorrono alla medicina estetica prevalentemente per emulazione dei modelli estetici presenti sui social (47%) sia per trattamenti specifici come rimodellamento delle labbra (88%), imperfezioni cutanee (49%), rinofiller (48%) e cellulite/adiposità localizzata (43%).
“Nella società odierna l'importanza dell'aspetto fisico dettata dai mezzi di comunicazione, soprattutto dai social network, è probabilmente più persuasiva che mai - afferma la dottoressa Sara Carpene, Ceo della Clinica Piave - e il modo in cui siamo percepiti su queste piattaforme può influenzare la percezione del nostro aspetto, specie tra i giovani. È in atto una vera rivoluzione culturale. Infatti, se fino a qualche anno fa gli interventi estetici erano richiesti solo da persone adulte, specie le donne, oggi non è più così. Negli ultimi anni, ho avuto occasione di conoscere molte ragazze, ma anche molti ragazzi, che desideravano avere le stesse labbra o lo stesso tipo di mascella, nel caso dei maschi, di un determinato influencer, o che volevano somigliare alle foto di loro stessi ma modificate dai filtri”.
Con il tempo quindi, sempre più giovani si stanno avvicinando al mondo dei trattamenti estetici. Ne dà conferma un recente studio del Codacons: negli ultimi due anni, sono 5 milioni le persone che hanno fatto ricorso a trattamenti estetici, +30% rispetto al periodo precedente, con un 70% rappresentato da donne, il 30% da uomini, e ben 4 pazienti su 10 con un’età inferiore ai 30 anni.
“Nella rivoluzione attualmente in atto rientrano anche i cambiamenti che ha subito la medicina estetica nel corso del tempo - sostiene la Carpene - in passato infatti, per modificare i tratti somatici era necessario un intervento chirurgico vero e proprio, oggi invece si possono utilizzare tecniche meno invasive che prevedono l’infiltrazione di sostanze come il filler, l’acido ialuronico, il botulino oppure le vitamine. Ovviamente, anche in questo caso, è necessario affidarsi a professionisti seri e competenti, e non ad avventori dell’estetica fai da te. Ogni tipo di intervento richiede l’utilizzo di tecniche, sostanze e quantitativi specifici.
Ad esempio per rimodellare la mandibola è necessaria una infiltrazione con acido ialuronico cross elencato, il classico filler che però deve essere diverso da quello per le labbra, che invece è più morbido e soffice. Anche il tipo di applicazione cambia, e il quantitativo delle sostanze utilizzate si modifica a seconda dei casi. Per rimpolpare le labbra, trattamenti tra i più richiesti, solitamente è sufficiente una fiala, talvolta anche mezza. Nell’uomo, se dobbiamo intervenire per sistemare il mento, sono necessarie dalle tre alle quattro fiale. Ogni qualvolta un paziente chiede un intervento è necessario esporgli i rischi che corre. Ad esempio io sconsiglio sempre l’intervento al naso, perché in caso di errori, si rischia la cecità permanente. Mentre la rinoplastica, sebbene costi qualcosina di più, non dà questo tipo di problematica e non espone il paziente a questo genere di rischi”.
Indicazioni che spiegano quanto questi trattamenti, sebbene meno invasivi della chirurgia estetica, siano comunque delicati. È storia recente il drammatico caso della donna di Modena, la trentasettenne morta a seguito di un trattamento al seno eseguito in casa.
“Ciò che consiglio, a prescindere dal trattamento che si desidera, è farlo in un ambulatorio medico. Serve la presenza di un esperto che abbia la capacità di intervenire qualora dovessero sopraggiungere problemi durante l’intervento. Ma, in ogni caso, è bene sottolineare che la medicina estetica, se è fatta con coscienza e consapevolezza, sia da parte del medico e sia del paziente, dà sempre risultati positivi. Ma non è da prendere con leggerezza”, conclude la dottoressa.
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24/02/2023 Andrea Sperelli
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