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alla 1° pagina..) è una tendenza arrivata anni fa dagli Stati Uniti e che anni dopo anni sta prendendo piede sempre più anche da noi: “Il rito del matrimonio è l’occasione per decidersi a fare l’intervento da tempo desiderato e sempre rimandato. Gli americani inseriscono la chirurgia plastica anche in lista nozze: da noi non è così, anche se capita che siano i genitori a regalare, insieme al vestito e al ricevimento, anche il ritocco. Le richieste più comuni che ricevo sono quelle di avere un aspetto più riposato, senza sconvolgere i lineamenti”.
Ecco le cose da sapere:
1) Spesso quello pre-matrimoniale è il primo approccio al mondo della chirurgia plastica ed estetica e molti non arrivano preparati: “Capitano spesso pazienti che chiedono un intervento chirurgico a un mese dalle nozze, una richiesta che non può essere soddisfatta in quanto un intervento ha bisogno di tempo per il recupero post operatorio, per evitare di avere cicatrici o ecchimosi”, afferma il professor Rauso.
2) Le richieste più frequenti sono per cancellare i segni del tempo e dello stress e per arrivare raggianti all’altare. “L’ideale, con la medicina estetica, è programmare una visita 4-5 mesi prima del “sì”, così da poter offrire un piano più completo di interventi”, spiega il vice presidente Fime. I ritocchi pre-matrimoniali più diffusi sono botulino e filler di acido ialuronico, che si possono fare anche a ridosso del matrimonio.
3) I più popolari interventi di chirurgia plastica sono mastoplastica, rinoplastica, blefaroplastica e rimodellamento corporale (liposcultura, addominoplastica, etc.). L’avvertenza principale è agire con largo anticipo: “È necessario pensarci per tempo, almeno un anno o un anno e mezzo prima del gran giorno, così da poter affrontare la degenza e il decorso postoperatorio, consolidare i risultati e far migliorare le cicatrici - dice Rauso -. Se si sceglie ad esempio una mastoplastica o interventi al corpo, c’è il tempo per scegliere il vestito quando i risultati saranno assestati”.
4) Il maggior numero di richieste arriva dal Sud Italia, dove il matrimonio è considerato un vero e proprio evento e una festa corale di tutta la famiglia. “L’investimento emotivo ed economico è maggiore, quindi il chirurgo è una scelta che fa sempre più parte dei preparativi, rinnovando le tradizioni”, aggiunge il prof. Rauso.
5) Tra le richieste meno frequenti, ma comunque importanti, ci sono le iniezioni di botulino per iperidrosi, così da tenere sotto controllo la sudorazione eccessiva in una giornata così emozionante; negli ultimi anni spopolano trattamenti “meno chirurgici” quali l’utilizzo di tecnologie al plasma, o similari, che inducono una tensione sulla pelle ptosica, ovvero lassa, permettendo di indossare senza problemi anche vestiti senza “supporti”.
6) In Italia, l’età media del matrimonio è in crescita: over 30 per le prime nozze e over 40 per le seconde (dati Istat 2021). “Anche questo fattore incide sul numero di richieste e spesso il matrimonio è l’occasione per iniziare a frequentare il medico estetico, con interventi soft e non definitivi che si ripetono poi negli anni a venire”.
7) Scegliere il medico a cui affidarsi è importante: sia che si tratti di un intervento chirurgico, sia di medicina estetica. “La scelta del professionista va fatta con calma e attenzione: bisogna informarsi sul portale FnomCeo dove sono registrati tutti i dottori con le loro qualifiche professionali, e poi fare una prima visita dove esporre le proprie richieste e ascoltare il suo parere. Anche se si tratta “solo” di qualche filler, la professionalità è al primo posto, altrimenti si rischia di incorrere in danni collaterali anche seri, rischiando di mettere a rischio il proprio aspetto proprio nel giorno del sì”, conclude il prof. Rauso.
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05/05/2023 Andrea Sperelli
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