Sarà per la voglia di evadere dalla realtà quotidiana, sarà per la sensazione di assistere a un evento per via della sua scadenza temporale - ogni 4 anni - relativamente lunga, ma di sicuro i mondiali di calcio riescono a catalizzare la concentrazione di tutti o quasi.
Il neurologo Piero Barbanti, Responsabile del Centro per la diagnosi e la cura delle cefalee e del dolore dell'IRCCS San Raffaele Pisana, analizza passo dopo passo tutte le sfaccettature del più grande evento sportivo insieme alle Olimpiadi: «il primo aspetto è l'attesa dell'evento che vuol dire motivazione ed energia. Il sistema vegetativo, il nostro ministro degli interni, indirizza progressivamente la vita viscerale dal tran tran quotidiano verso l'inquietudine, tramite una attivazione simpatica adrenergica. Il risultato è una sensazione di maggiore di vitalità . Poi c'è la partita, e dunque il senso del rischio - ...
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