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Gli autori avvertono però che la terapia non è la soluzione a ogni problema. Molti pazienti non rispondono al trattamento ed è quindi necessario identificare quali siano i pazienti più inclini all’utilizzo della sostanza.
Anche i risultati di un nuovo studio pubblicato sul New England Journal of Medicine da un team del King’s College di Londra e della South London e Maudsley NHS Foundation Trust confermano l’efficacia della psilocibina.
James Rucker, che ha coordinato il lavoro, spiega: «Anche se molti pazienti con problemi di salute mentale migliorano con i trattamenti disponibili, in alcuni casi si verifica una resistenza al trattamento. Le opzioni per la gestione della malattia sono spesso limitate, pertanto, sono necessari nuovi paradigmi di trattamento e la terapia con psilocibina potrebbe esserlo».
I 233 volontari sono stati randomizzati a ricevere una sola dose da 25 mg, 10 mg o 1 mg di psilocibina COMP360, oltre a un supporto psicologico. Chi ha assunto 1 mg ha rappresentato il gruppo di controllo.
I ricercatori hanno valutato la gravità dei sintomi depressivi il giorno prima della somministrazione del medicinale, mentre le valutazioni di follow up sono state condotte il secondo giorno e alle settimane 1, 3, 6, 9 e 12.
La psilocibina produce effetti psichedelici nelle prime ore dell’assunzione, durante le quali un terapeuta esperto è rimasto nella stanza con il volontario per fornire il necessario supporto psicologico. Svaniti gli effetti psichedelici, i soggetti hanno potuto far ritorno a casa.
I dati indicano che i volontari che hanno assunto la dose da 25 mg di psilocibina COMP360 con supporto psicologico hanno mostrato una più evidente riduzione dei punteggi associati alla loro depressione rispetto a quelli che avevano ricevuto la dose di controllo da 1 mg.
Durante il periodo di studio si sono verificati effetti avversi nell'84% dei partecipanti nel gruppo trattato con dose di 25 mg, nel 75% nel gruppo gestito con dose di 10 mg e nel 72% di coloro che hanno ricevuto una dose di 1 mg.
Si sono interessati agli effetti della psilocibina sulla depressione anche altri due studi pubblicati su Nature Medicine da scienziati dell'Università della California di San Francisco e dell'Imperial College di Londra. Il team, coordinato da Robin Carhart-Harris e David Nutt, ha coinvolto quasi 60 partecipanti con depressione, sottoponendoli a trattamenti con psilocibina o placebo. Poi sono state eseguite scansioni cerebrali con risonanza magnetica per valutare le risposte cerebrali alla sostanza.
I volontari del primo studio erano a conoscenza del trattamento a base di psilocibina, mentre quelli del secondo erano affetti da una forma non grave di depressione e sono stati randomizzati ad assumere psilocibina o placebo. Tutti i pazienti hanno seguito lo stesso regime di psicoterapia. Le scansioni con risonanza magnetica sono state eseguite prima e dopo il trattamento.
Le risonanze indicano che il trattamento con psilocibina ha alterato le connessioni all’interno delle aree cerebrali, riducendo i legami strettamente correlati alla depressione e aumentando quelli che invece favoriscono il benessere psicologico.
Ai cambiamenti nel cervello corrisponde un miglioramento dei sintomi depressivi, evidenti anche dopo 3 settimane dalla seconda dose di psilocibina. Alterazioni non visibili nei pazienti trattati con placebo.
"Ricerche precedenti - afferma Carhart-Harris - suggeriscono che questi effetti possono verificarsi durante l'assunzione di sostanze psichedeliche, ma è la prima volta che si riscontrano a distanza di settimane dal trattamento. Non sappiamo ancora per quanto tempo sia possibile mantenere i cambiamenti dell'attività cerebrale dovuti alla psilocibina. Sarà necessario proseguire le indagini e approfondire queste conoscenze per rispondere agli interrogativi ancora insoluti".
"Sappiamo che in alcuni casi si verificano delle ricadute - conclude Nutt - per cui ipotizziamo che il cervello possa riprendere gli schemi di attività tipici della depressione. I nostri risultati sono incoraggianti, ma è importante precisare che i pazienti non dovrebbero automedicarsi con la psilocibina".
Fonte: NEJM 2022. Doi: 10.1056/NEJMoa2206443
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12/09/2023 Andrea Sperelli
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