Un nuovo esame del sangue potrebbe accorciare in maniera decisiva i tempi della diagnosi di Parkinson. Lo rivela uno studio pubblicato su Science Translational Medicine da un team della Duke School of Medicine di Durham, negli Stati Uniti.
Laurie Sanders, prima autrice del lavoro, commenta: «Attualmente, la malattia di Parkinson viene diagnosticata in gran parte sulla base di sintomi clinici, dopo che si è già verificato un danno neurologico significativo. Questo esame del sangue ci potrebbe consentire di diagnosticare la malattia e di iniziare le terapie molto prima».
Il biomarcatore scelto dagli scienziati come strumento per la diagnosi è il Dna mitocondriale. Già studi precedenti avevano associato il Dna mitocondriale a un aumento del rischio di malattia di Parkinson. Ora gli autori americani hanno sviluppato un test servendosi della PCR (polymerase chain reaction), riuscendo così a ...
(Continua)
leggi la 2° pagina
Le informazioni di medicina e salute non sostituiscono
l'intervento del medico curante
Questa pagina è stata letta
293531 volte