Per contenere i danni prodotti da un ictus è possibile utilizzare la microstimolazione elettrica del nucleo dentato, piccola area del cervelletto deputata all’integrazione delle vie motorie.
A segnalarlo è uno studio pubblicato su Nature Medicine da un team dell’Università di Cleveland diretto da Andre Machado.
La Deep Brain Stimulation è una tecnica già in uso per la malattia di Parkinson, l’epilessia, la depressione e la cefalea a grappolo, tutte condizioni in cui è necessario ripristinare il funzionamento dei neuroni grazie a una lieve stimolazione elettrica.
Il neurochirurgo può posizionare con precisione millimetrica gli appositi microelettrodi su cui viaggiano gli impulsi stimolatori.
Con una stimolazione pari a 30 Hertz per 20-24 mesi i ricercatori hanno ottenuto a distanza 1-3 anni dall’ictus una significativa riduzione del deficit motorio per il quale sembrava non ci ...
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