(2° pagina) (Torna
alla 1° pagina..) emato-encefalica, ma nel caso dell’Alzheimer la concentrazione aumenta. La variante identificata nel gene della fibronectina sembra proteggere dalla malattia impedendo l'accumulo eccessivo di fibronectina nella barriera emato-encefalica.
L’ipotesi è stata confermata in un modello di Alzheimer in pesci zebra, mentre sono in corso altri studi sui topi. I ricercatori hanno anche scoperto che la riduzione della fibronectina negli animali rafforzava il meccanismo di rimozione dell’amiloide, migliorando di conseguenza i sintomi della malattia.
"Questi risultati ci hanno dato l'idea che una terapia mirata alla fibronectina e che imita la variante protettiva potrebbe fornire una forte difesa contro la malattia nelle persone", afferma il co-leader dello studio Richard Mayeux.
Notizie specifiche su:
Alzheimer,
gene,
fibronectina,
22/04/2024 Andrea Sperelli
Puoi
fare una domanda agli specialisti del forum
e iscriverti alla newsletter,
riceverai le notizie più importanti. |