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alla 1° pagina..) pre-pandemia COVID-19 derivata dallo stesso database nel periodo 2017-19. Si tratta di una popolazione di circa 229 mila pazienti, tra cui circa 32 mila soggetti che hanno avuto una diagnosi molecolare di COVID-19, in una regione a rischio moderato secondo la classificazione europea SCORE.
“I risultati hanno dimostrato che il gruppo infettato dal virus del COVID -19 ha avuto circa il doppio dei casi di infarto del miocardio, ictus cerebrale, scompenso cardiaco, fibrillazione atriale e miopericarditi. Un rischio maggiore che nella popolazione affetta da COVID-19 si protrae per almeno 3 anni. La rilevante ricaduta clinica e sociale impone quindi un’attenzione particolare nei confronti dei soggetti colpiti dal COVID-19 che devono essere seguiti nel tempo, per il possibile sviluppo di malattie cardiovascolari”, ha spiegato il Prof. Massimo Volpe, Responsabile del “Centro per la Diagnosi e Cura dell’Ipertensione Arteriosa e delle Complicanze Cardiovascolari” dell’IRCCS San Raffaele e tra i firmatari dello studio.
Il lavoro scientifico invita quindi alla pianificazione di un follow-up più lungo per i pazienti affetti da COVID-19, al fine di prevenire e gestire tempestivamente il potenziale verificarsi di eventi cardiovascolari e cerebrovascolari avversi maggiori.
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17/05/2024 Andrea Sperelli
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