In caso di tumore del rene, l'associazione lenvatinib/everolimus si rivela efficace. Uno studio pre-clinico condotto con lenvatinib più everolimus in modelli di cellule
endoteliali umane dimostra infatti una maggiore inibizione dell'angiogenesi indotta dal fattore di crescita vascolare endoteliale (VEGF, vascular endothelial growth factor) e dal fattore di crescita dei fibroblasti (FGF, fibroblast growth factor) rispetto a ciascun farmaco in monoterapia.
L'associazione ha mostrato inoltre una maggiore inibizione dei FGF di base (bFGF, basic FGF), che la distingue da altri inibitori delle tirosin chinasi (TKI, tyrosine kinase inhibitor) anti-VEGFR2. Questi dati sono riportati in uno dei numerosi abstract su lenvatinib presentati questa settimana al meeting annuale dell'American Association for Cancer Research (AACR) del 2016, tenutosi a New Orleans.
"Lenvatinib ed everolimus ...
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