(2° pagina) (Torna
alla 1° pagina..) è stato coordinato da Maurizio Corbetta, docente di Neurologia presso l’Università di Padova. Con la collaborazione di Alessandro Salvalaggio e di Lorenzo Pini, il prof. Corbetta ha messo a punto un sistema in grado di calcolare “un indice di densità delle fibre di sostanza bianca dove cresce il tumore senza necessità di esami specifici, ma soltanto partendo dalla risonanza magnetica cerebrale che tutti i pazienti eseguono prima dell'intervento chirurgico".
"Il motivo - ipotizzano gli autori - può consistere nel fatto che quando il tumore cresce in regioni in cui ci sono più fibre, ovvero più strade, ha maggior probabilità di diffondersi alle restanti regioni del cervello".
"I risultati di questo studio - commenta Corbetta - dimostrano come l'approccio al glioblastoma non possa non considerare lo speciale organo nel quale cresce, il cervello umano. Le evidenze emerse da questa ricerca, oltre ad aver portato alla creazione di un indice diagnostico non invasivo, forniscono possibili spunti e indicazioni per nuovi approcci terapeutici".
Notizie specifiche su:
glioblastoma,
cervello,
diagnosi,
02/01/2024 Andrea Sperelli
Puoi
fare una domanda agli specialisti del forum
e iscriverti alla newsletter,
riceverai le notizie più importanti. |