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alla 1° pagina..) non condizionante di GRIFOLS, ha organizzato un ciclo di incontri online dal titolo "DAAT’S PLACE".
“Il deficit di alfa-1-antitripsina è una malattia ereditaria causata dalla mutazione del gene SERPINA1, responsabile della produzione della proteina AAT, un inibitore delle proteasi con azione soprattutto anti-infiammatoria su diversi tipi di cellule – ha spiegato la Dott.ssa Anna Annunziata, U.O.C. di Fisiopatologia e Riabilitazione Respiratoria, Ospedale Monaldi, Napoli durante l’evento – Il deficit di AAT è associato al rischio di sviluppo di patologie epatiche e disturbi respiratori come enfisema polmonare, asma, bronchiectasie e broncopneumopatia cronica ostruttiva. È evidente che si tratta di una condizione con importanti limitazioni nelle attività quotidiane e con una notevole influenza sull’aspettativa di vita dei pazienti”.
Un’accelerazione dei tempi della diagnosi – ci sono casi in cui il ritardo sfiora gli otto anni – che si effettua attraverso test quantitativi e genetici, e un tempestivo e continuo accesso alle terapie potrebbe ribaltare la situazione per i pazienti. A maggior ragione se a ciò si associa un corretto e sano stile di vita. “Una caratteristica importante delle forme polmonari di DAAT consiste nell’interazione con l’ambiente: il rischio aumenta di molte volte se il paziente è sottoposto a polveri o fumo di sigaretta – ha affermato il Dott. Alessandro Colucci D’Amato, Psichiatra e Psicoterapeuta, Ospedale Monaldi, Napoli – Adottare un comportamento ottimale e praticare esercizio fisico con regolarità, seguire un regime alimentare equilibrato e ricorrere alla riabilitazione, quando è opportuno, sono raccomandazioni che possono sicuramente aiutare il paziente. È quindi fondamentale incentivare la disassuefazione dal fumo e i Centri antifumo, in tal senso, possono essere davvero di supporto per il paziente grazie anche ai percorsi e i relativi programmi personalizzati”.
Tra i trattamenti disponibili per la patologia polmonare da deficit di alfa1-antitripsina va ricordato che, a differenza di altre malattie rare per cui non è disponibile un trattamento specifico, per il DAAT esiste la possibilità di effettuare la terapia sostitutiva con la proteina AAT ricavata dal plasma di donatori sani.
17/11/2021 Andrea Sperelli
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