Per mantenere una buona qualità di vita i pazienti affetti da Parkinson potrebbero sperimentare la stimolazione cerebrale profonda del nucleo subtalamico (STN-DBS). A rivelarlo è uno studio pubblicato su Jama Network Open da un team dell’Università di Colonia.
Secondo lo studio, la qualità di vita dei pazienti sottoposti a stimolazione profonda rimane stabile a 5 anni rispetto a quella dei pazienti che non vengono trattati, nei quali la qualità di vita peggiora sensibilmente.
«La stimolazione cerebrale profonda del nucleo subtalamico migliora la QoL nei pazienti con malattia di Parkinson avanzata. Tuttavia, mancano studi controllati sull’argomento che abbiano compreso più di tre anni di follow-up. Noi abbiamo voluto studiare gli effetti a lungo termine della STN-DBS sulla qualità della vita rispetto ai farmaci standard», spiega Stefanie Jost, autrice principale del lavoro.
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