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alla 1° pagina..) di far venire allo scoperto i classici “serbatoi” virali da cui è caratterizzato l’Hiv. Quest’opera di evidenziazione del virus consente agli altri farmaci di eliminare finalmente l’Hiv dall’organismo.
Il paziente, sieropositivo dall'ottobre 2012, aveva iniziato i trattamenti due mesi dopo. Nel 2016 è stato uno dei 5 soggetti coinvolti nella sperimentazione di questa nuova terapia mirata.
Finita la sperimentazione, il paziente è tornato al trattamento standard, interrotto poi nel marzo del 2019. Ogni 3 settimane da allora i medici hanno eseguito nuove analisi del sangue che finora hanno sempre confermato l’efficacia della terapia.
"Si tratta di risultati eccitanti, ma molto preliminari", avverte Monica Gandhi, esperta di Hiv dell'Università della California a San Francisco e fra gli organizzatori della conferenza. Altri studiosi invitano alla cautela e chiedono ulteriori dati.
Il caso potrebbe diventare celebre come quelli dei pazienti di Berlino e Londra, entrambi guariti dal virus dopo un trapianto di cellule staminali. Se confermato, tuttavia, il caso del paziente di San Paolo rappresenterebbe una vera rivoluzione per via di un risultato ottenuto esclusivamente per via farmaceutica e quindi facilmente replicabile.
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08/07/2020 Andrea Piccoli
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