Missili teleguidati, progettati cioè per arrivare dritti al tumore con l’obiettivo di eliminarlo. La cosa interessante è che lo fanno attraverso un meccanismo innovativo, in una sorta di partita a risiko con la malattia. Dapprima vanno a rilevare un “bugâ€, un punto debole sulla superficie della cellula patologica, un varco non protetto. Lì si infilano per rilasciare citotossine, anche 10.000 volte più potenti della chemioterapia standard, senza toccare o riducendo al minimo i danni ai tessuti sani. Un sogno tecnologico? Nemmeno per idea. Così agiscono gli anticorpi farmaco coniugati, l’ultima frontiera dell’immunoterapia contro il mieloma multiplo.
Belantamab mafodotin, ora disponibile anche in Italia, è una di queste “armi†intelligenti.
Come funziona? Tecnicamente è un anticorpo monoclonale ‘coniugato’, composto cioè da due molecole: un anticorpo monoclonale umanizzato (belantamab) ...
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