I ricercatori dell'Italian Institute for Genomic Medicine (IIGM) e dell’Università degli Studi di Milano, congiuntamente a collaboratori presso il Barts Cancer Institute (BCI) della Queen Mary University di Londra, hanno identificato un nuovo ruolo per un noto oncogene del tumore alla prostata, FOXA1. In particolare hanno dimostrato che tale oncogene ha una funzione chiave nel controllo di un importante processo cellulare, lo “splicing” alternativo, che è alla base della variabilità genica e proteica all’interno delle cellule.
I risultati, pubblicati oggi sulla rivista Cell Reports rivelano che il gene FOXA1 è in grado di influenzare la nascita di varianti geniche nel cancro. L’identificazione di tali varianti può aiutare a predire la prognosi della malattia e le varianti stesse possono rappresentare nuovi bersagli farmacologici per migliorare la sopravvivenza dei pazienti.
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