I diabetici ad alto rischio di danno cardiaco dovrebbero essere valutati attraverso uno screening in due fasi. A dirlo è uno studio pubblicato su Circulation, secondo cui a una prima fase di valutazione del rischio deve seguire una seconda che preveda il dosaggio ematico del frammento aminoterminale del pro-peptide natriuretico di tipo B (NT-proBNP).
Questi pazienti trarrebbero beneficio dal trattamento con un inibitore del cotrasportatore sodio-glucosio 2 (SGLT2) per la prevenzione dello scompenso cardiaco.
«Negli ultimi anni sono stati utilizzati screening basati su punteggi di rischio clinico, test di biomarcatori o ecocardiografia per identificare i soggetti ad alto rischio di insufficienza cardiaca, complicanza frequente del diabete», spiega il coordinatore Kershaw Patel del Dipartimento di cardiologia al Methodist DeBakey Heart & Vascular Center di Houston.
«Negli ultimi anni ...
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