Essere impotenti potrebbe avere a che fare con il proprio destino genetico. A rivelarlo è uno studio pubblicato su Pnas da un team del Kaiser Permanente, secondo cui esiste un'area del genoma associata a un aumento del rischio di sviluppare disfunzione erettile.
La malattia è legata a una serie di cause di natura vascolare, psicologica e ormonale, ma in alcuni casi gli uomini sottoposti alle terapie standard volte a rimuovere gli ostacoli riconosciuti non sembrano beneficiare degli interventi messi in atto.
Lo studio segnala il fatto che in almeno un terzo dei casi la motivazione va ricercata nei geni, e nello specifico nell'area vicina al gene Sim1.
“È la prova a lungo ricercata che esiste una componente genetica della malattia", afferma l'autore principale dello studio, Eric Jorgenson, della divisione di ricerca Kaiser Permanente Northern California. "Si tratta di una scoperta ...
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