I vaccini a mRna hanno rappresentato un punto di rottura nell’egemonia di Covid-19, che nei primi mesi della pandemia ha costretto a casa milioni di persone, uccidendone centinaia di migliaia e provocando una saturazione inimmaginabile dei sistemi sanitari nazionali.
I vaccini di Pfizer e Moderna – e in misura minore quelli di J&J e AstraZeneca – hanno abbattuto i tassi di mortalità e ricovero dovuti al virus, in una prima fase agendo positivamente anche sul numero dei contagi. Poi il virus ha rialzato la testa producendo nuove varianti che riducono o annullano del tutto la capacità dei vaccini di prevenire il contagio. Per fortuna, l’efficacia nei confronti delle forme gravi è rimasta intatta, ciò che ha permesso di riprendere sostanzialmente una vita normale nonostante le migliaia di nuovi casi al giorno.
Ora uno studio pubblicato su Plos Pathogens da un gruppo di ricerca della UC ...
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