Aggiungere un farmaco immunoterapico al trattamento per il cancro dell’utero ha l’effetto di migliorare sensibilmente i tassi di sopravvivenza. È ciò che emerge dal congresso annuale della European Society for Medical Oncology, dove è stata presentata una sperimentazione coordinata da Nicoletta Colombo, direttore dell’Unità di Ginecologia oncologica medica all’Istituto Europeo di Oncologia (Ieo) di Milano.
Supera i due anni la sopravvivenza globale delle pazienti con tumore della cervice persistente, ricorrente o metastatico trattate con l’immunoterapia con pembrolizumab in combinazione con la chemioterapia (con o senza bevacizumab) e il rischio di morte è ridotto di un terzo.
Lo dimostrano i dati dello studio registrativo di Fase 3 KEYNOTE-826 che ha valutato l’efficacia di pembrolizumab, terapia anti-PD-1 di MSD, in combinazione con chemioterapia con o senza bevacizumab, per il ...
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