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alla 1° pagina..) hanno però scoperto che l’aggiunta della circonferenza della vita al Bmi aumentava al 69% la capacità del parametro di individuare l’obesità, riducendo il margine di errore del 23%.
"Il principale limite del Bmi - sottolinea Anna Maria Colao, presidente della Società Italiana di Endocrinologia (Sie) - è che non distingue tra acqua, massa ossea, massa muscolare e tessuto grasso né tra accumulo di grasso viscerale, la cosiddetta pancetta, e grasso sottocutaneo, non tenendo così conto dell'influenza di genere. Le donne, infatti - precisa l'esperta -, hanno più grasso sottocutaneo rispetto agli uomini, localizzato su fianchi e cosce, che è meno dannoso per la salute rispetto al grasso addominale, che i maschi accumulano più facilmente nelle sezioni centrali del corpo. È evidente dunque che utilizzare un unico parametro che non tiene conto di queste sostanziali differenze porta sia a sovrastimare erroneamente l'obesità nelle donne che a sottovalutarla negli uomini, con una pericolosa distorsione della comprensione da parte dei medici del rischio di malattia e mortalità legate all'obesità".
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30/06/2023 Andrea Sperelli
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