L’utilizzo delle cellule staminali ematopoietiche (aHSCT) consente di frenare la progressione della disabilità nei soggetti affetti da sclerosi multipla, in particolare della variante recidivante-remittente.
Lo afferma uno studio pubblicato su Neurology da un team dell’Università di Genova e dell’Irccs Ospedale Policlinico San Martino guidato da Giacomo Boffa, che commenta: «I risultati ottenuti sono di fondamentale importanza nel contesto attuale della malattia perché i pazienti presi in esame hanno una forma di sclerosi multipla particolarmente aggressiva e, per questo, spesso vengono esclusi dalle sperimentazioni cliniche. Tutto ciò spiega le poche terapie disponibili per loro».
Nella maggior parte dei casi, il danno provocato dalla sclerosi multipla a livello neurologico è progressivo, ma il 10% dei pazienti sperimenta ...
(Continua)
leggi la 2° pagina
Le informazioni di medicina e salute non sostituiscono
l'intervento del medico curante
Questa pagina è stata letta
2151 volte