Intervenire il prima possibile è sempre un bene, ma per alcune malattie è davvero fondamentale. È il caso del Parkinson, di cui si celebra la Giornata Mondiale. La malattia si manifesta intorno ai 60 anni, ma tra il 10 e il 20% dei pazienti i sintomi si manifestano già prima dei 50 anni. Forme di insorgenza giovanile che sembrano in aumento, anche per il miglioramento dei processi di diagnosi.
"Iniziare il trattamento in fase precoce o anche pre-sintomatica - spiega Alfredo Berardelli, presidente Sin e ordinario di Neurologia presso La Sapienza Università di Roma - è importante sia per controllare i sintomi che per rallentare l'evoluzione. In queste fasi, infatti, i farmaci dopaminergici o neuroprotettivi in studio potrebbero modificarne il decorso".
I sintomi di esordio della malattia sono disturbi dell’olfatto, depressione, ma anche disturbi del sonno Rem. Nel 60% dei casi, i ...
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