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alla 1° pagina..) della responsabilità professionale dei chirurghi plastici. «In questi due anni le linee guida sono state consultate da medici legali e magistrati, aiutando a fare chiarezza giuridica in molti processi a carico di chirurghi plastici – spiega Pelle Ceravolo -. Non solo: l’International Society of Aesthetic Plastic Surgery (Isaps) ha richiesto le linee guida italiane, che saranno utilizzate per la preparazione di un documento analogo di uso internazionale da diffondere a tutte le società di chirurgia plastica estetica mondiali».
Da qui la necessità di rivedere il documento, in modo che sia sempre aggiornato con le novità tecniche e le ultime scoperte scientifiche: ad esempio sono state introdotte modifiche per la liposuzione, intervento per l’eliminazione del grasso in eccesso che risulta il più praticato in Italia, alla luce delle nuove tecniche laser e di radiofrequenza, e per il lipofilling, ossia il trapianto di grasso, per cui sono state aggiunti degli accorgimenti su come perfezionare il processo per avere un risultato di attecchimento migliore.
Obiettivo del documento è condividere le raccomandazioni sviluppate sistematicamente, sulla base di conoscenze continuamente aggiornate e valide, con lo scopo di rendere appropriato, e con un elevato standard di qualità, l’atto chirurgico.
Il testo è stato rivisto da Roberto Bracaglia, chirurgo plastico già primario al Policlinico di Roma e docente all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, con una vasta esperienza in campo medico-legale, con la coordinazione di Gianluca Campiglio, membro del direttivo Aicpe e segretario di Isaps, Associazione mondiale di chirurgia estetica. «Le linee guida sono state realizzate in base all’esperienza di specialisti che da anni si dedicano solo all’aspetto estetico della chirurgia plastica – prosegue Campiglio -. Si spiega non solo come eseguire un intervento, ma anche i limiti di ciascuna operazione e l’eccesso di aspettative del paziente, che spesso è la principale controindicazione a operare».
Qualche esempio? È bene ricordare che è sempre raccomandata la presenza dell’anestesista, tranne per gli interventi più semplici e limitati effettuabili in anestesia locale. Con la blefaroplastica, il ringiovanimento dello sguardo, non è possibile eliminare tutte le rughe o le pieghe della cute palpebrale e nemmeno le occhiaie, che anzi aumentano se ci si espone al sole nei primi tre mesi dopo l’operazione. Per quanto riguarda il lifting del viso la controindicazione principale è l’eccesso di attese del paziente che non può pensare di ritrovare la freschezza dei vent’anni. La sala operatoria resta l’unica soluzione per chi vuole ringiovanire il volto: lipofilling, filler e botulino possono migliore l’aspetto del viso in casi di invecchiamento non troppo avanzato, ma non hanno effetti sul rilassamento dei tessuti, in particolare per mandibole e mento. Anche per la rinoplastica, il rimodellamento del naso, la sola alternativa percorribile è il bisturi, anche se per difetti moderati si possono usare lipofilling e filler. Nessuna speranza, invece, per chi ha la punta del naso con la cute grossa e spessa: resterà sempre bulbosa anche con l’intervento, in quanto mantiene la memoria della forma. Per la liposuzione, invece, il paziente ideale è un paziente normopeso con accumuli localizzati. Se la pelle è poco elastica o sovrappeso c’è la possibilità di avere risultati meno validi, e l’indicazione è non aspirare più del 7% del peso del paziente: percentuali maggiori sono possibili solo dopo aver valutato le condizioni della paziente e ricoverandolo in una struttura protetta.
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20/01/2016 Arturo Bandini
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