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alla 1° pagina..) di tenofovir, emtricitabina e raltegravir per 6 mesi durante il secondo e il terzo trimestre di gravidanza.
La donna ha partorito un bambino sano e negativo all’Hiv, e ha poi interrotto la terapia. L’analisi dettagliata di miliardi di cellule del suo plasma e di campioni di tessuto ha rivelato l’assenza di qualsiasi traccia di Hiv. I ricercatori hanno trovato soltanto 7 provirus difettosi, una forma di virus che è integrata nel materiale genetico di una cellula ospite come parte del ciclo di replicazione. In sostanza, i residui degli “assistenti” dell’Hiv.
Non è chiaro come la paziente sia riuscita a eliminare il virus dal suo corpo. "Pensiamo sia una combinazione di diversi meccanismi immunitari: i linfociti T citotossici sono probabilmente coinvolti, anche il meccanismo immunitario innato potrebbe aver contribuito", ha spiegato il dottor Xu Yu alla Cnn.
In ogni caso, si tratta di una scoperta fondamentale che potrebbe favorire la ricerca di una cura sterilizzante per il virus. Analizzando il meccanismo di replicazione dell’Hiv e il funzionamento del sistema immunitario di soggetti come la ragazza argentina, i ricercatori sperano di arrivare a creare finalmente un vaccino efficace contro il virus che provoca l’Aids.
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17/11/2021 Andrea Sperelli
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