(2° pagina) (Torna alla 1° pagina..) la gestione della Bpco a livello mondiale, perché sicuramente è una patologia che ha tutt'oggi un'importante epidemiologia, con dati sono ovviamente variabili nelle diverse latitudini del mondo ma che generalmente in alcuni paesi, compresa l'Italia, raggiunge cifre tra l'8% e il 10%. Inoltre, è una patologia a elevato impatto sulla qualità di vita dei pazienti, i quali hanno frequenti riacutizzazioni e ospedalizzazioni, oltre a essere una delle principali cause di mortalità tra le malattie croniche».
«Nel documento Gold si evidenziano due aspetti particolari che sono le grandi sfide per il futuro: la prima è la sottodiagnosi (vi è spesso un ritardo diagnostico dovuto anche alle caratteristiche del paziente, generalmente un fumatore che sta un po' alla larga dai medici e non dà rilevanza al peggioramento della tosse, per cui occorre fare la spirometria nelle fasi precoci, occasione anche per avviare il soggetto al tentativo di sospensione del fumo, che rimane la causa principale di Bpco); l'altra grande sfida, ribadita anche nel documento, è quella di migliorare l'aderenza, un problema che riguarda tutte le malattie croniche ma che purtroppo nella parte respiratoria ha alcune sue particolarità, nel senso che anche chi prende statine o Ace-inibitori non è aderente al 100%», afferma lo pneumologo.
«La Bpco ha purtroppo la caratteristica di aderenze sempre più basse: forse la terapia inalatoria non viene percepita come una terapia per os o vi sono altre motivazioni. Credo che in questo senso il tentativo di associare diversi principi attivi dei farmaci a disposizione in un unico inalatore vada anche verso questa direzione, che è importante sotto il profilo scientifico per il potenziamento dell'effetto tra i farmaci ma soprattutto come risoluzione di un problema molto pratico che è appunto quello di migliorare l'aderenza rispetto all'uso di schemi posologici complessi con diversi inalatori».
Le principali novità terapeutiche sono esposte da Alberto Papi, docente di Medicina dell'Università di Ferrara e direttore dell'Unità respiratoria del dipartimento di emergenza dell'Ospedale S. Anna della stessa città. «Per anni la spirometria è stato l'unico punto di riferimento per caratterizzare il paziente con Bpco, nel senso di quantificare la perdita della funzione respiratoria. Si è però visto che in realtà l'obiettivo principale per il paziente è la qualità di vita e il sintomo per cui si è passati a una classificazione multidimensionale relativa a sintomi, qualità di vita e riacutizzazioni».
Stando al documento, per controllare al meglio la malattia bisogna iniziare con la doppia broncodilatazione, l’associazione fra Lama e Laba, combinazione che diventa terapia di prima scelta alla diagnosi. Ovviamente il quadro va modificato se alla diagnosi clinica si verifica una quantità elevata di eosinofilia. Un numero superiore a 300 suggerisce di passare alla triplice terapia, aggiungendo cioè ai Laba e ai Lama anche l'Ics, il corticosteroide. Rispetto al passato Ics Laba non è più raccomandato nel paziente con Bpco.
Un altro aspetto sottolineato dalle GOLD riguarda la riduzione del rischio di mortalità, aggiungono - in collegamento da Roma - Barbara Grassi, VP, Medical & Scientific GSK, e Donato Cinquepalmi, Respiratory & Cep medical head, GSK. A dare evidenza della riduzione del rischio sono solo le triplici, come dimostrato dagli studi Impact (fluticasone furoato/umeclidinio/vilanterolo confrontato a Ics Laba e Laba Lama) ed Ethos (budesonide/glicopirronio/formoterolo fumarato vs Ics Laba e Laba Lama), cui le raccomandazioni dedicano paragrafi specifici. Importante è anche il dato, rilevato da un'indagine DoxaPharma del 2017 condotta su 150 pazienti con Bpco, secondo cui emerge un grande imbarazzo da parte del paziente a usare in pubblico l'erogatore in caso di assoluta necessità in fase acuta. A tale proposito le linee guida GOLD fanno riferimento agli studi Impact (InforMing Pathway of Copd treatment) e Intrepid (Investigation of trelegy effectiveness: usual practice design) che hanno valutato l'efficacia e la sicurezza della triplice fluticasone furoato/umeclidinio/vilanterolo rispetto all'Ics Laba, al Laba Lama e alle triplici in aperto. In ultimo, le nuove raccomandazioni puntano l'attenzione sul rischio di riacutizzazione e di peggioramenti, che possono essere contrastati con trattamenti su misura da studiare caso per caso e con terapia a salire se si riscontra un non adeguato controllo della patologia.
«Il vero problema di questo paese è che prima di arrivare ai prescrittori - specialisti o medici di medicina generale - queste raccomandazioni impiegano tantissimo tempo», commenta Claudio Cricelli, presidente Simg (Società italiana di medicina generale e delle cure primarie). «C'è una grossa latenza circa quello che dovrebbe essere trasferito alla loro conoscenza e immediatamente inserito nella pratica quotidiana. Le ragioni molto semplici: da una parte vi sono dei timori sulla difficoltà di trasferire in termini pratici queste raccomandazioni: ciò può sembrare difficile ma dipende soltanto dall'informazione medico-scientifica e dalla formazione che le società scientifiche sono in grado di offrire ai propri iscritti. Il secondo problema è costituito dalle difficoltà normative, quindi dalla corretta presa in carico che incontra una serie di ostacoli non soltanto scientifici ma legati anche alla reticenza da parte dei medici ad applicare delle norme che implichino processi decisionali. In realtà, da una grande apertura nei confronti di tutti questi fattori, ovvero delle raccomandazioni derivanti da evidenze estremamente consolidate, riusciamo a far calare rapidamente sui professionisti della medicina questi concetti e abbiamo sostanzialmente un aumento dell'efficacia attraverso l'applicazione di quanto è stato esposto. Per raggiungere l'obiettivo di far star meglio le persone», conclude Cricelli, «occorre soprattutto insistere tra le due componenti professionali, la specialistica e la medico-generale, nel trasferire nel più breve tempo possibile e in maniera molto semplice e completa il "corollario" di queste linee guida, rendendo chiara la direzione verso cui il paziente deve essere avviato».

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Notizie specifiche su: Bpco, fumo, terapia, 14/12/2022 Andrea Piccoli


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