Cento miliardi di neuroni costituiscono il nostro patrimonio cerebrale. A volte questa ricchezza viene minacciata da malattie neurodegenerative che finiscono per mettere a repentaglio le connessioni presenti fra i neuroni. Per ovviare ai “buchi” prodotti da malattie come l’Alzheimer i ricercatori lavorano a neuroni artificiali su microchip, che funzionerebbero come ponti in grado di ripristinare le comunicazioni fra le cellule.
Questi dispositivi hanno già un nome – solid state neuron – e gli esperimenti condotti mostrano che possono comportarsi come i neuroni biologici. Sono quadratini di 5 mm2 e hanno bisogno di pochissima potenza per funzionare, appena 140 nanoWatt, circa un miliardesimo del fabbisogno energetico di un microprocessore standard.
Claudio Mariani, presidente ARD Onlus e già professore di neurologia all’Ospedale Sacco di Milano, spiega al Corriere della Sera: «Significa ...
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