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alla 1° pagina..) dell'ormone anti-mülleriano (Amh) che è stata posta in confronto con lo stesso esame effettuato non più di sei mesi prima. I risultati - spiega Antonio Requena, direttore Medico di Ivi - hanno mostrato che l'infezione non ha influito minimamente sullo stato della riserva ovarica delle pazienti. Pertanto, è legittimo ipotizzare che le possibilità di successo di un trattamento di riproduzione assistita rimangano inalterate".
“Covid-19 - osserva Daniela Galliano, medico specializzata in Ginecologia e Medicina della Riproduzione e responsabile del Centro Pma di Ivi Roma - ha riacceso il desiderio di famiglia e il risultato di questa ricerca è fondamentale per dare speranza anche a quelle coppie in cui la partner femminile è stata colpita dal virus".
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28/04/2021 Andrea Sperelli
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