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alla 1° pagina..) Lopes del Centro Hospitalar Vila Nova de Gaia/Espinho di Vila Nova de Gaia, in Portogallo, si è concentrato sugli effetti dell’allergia in una popolazione pediatrica.
I ricercatori portoghesi hanno realizzato un’analisi retrospettiva sui dati riferiti a pazienti sotto i 18 anni con allergia confermata alle LTP fra il 2013 e il 2019. Le diagnosi supportate dai risultati di prick test specifici.
Le manifestazioni cliniche sono state classificate come locali (sindrome orale allergica, orticaria da contatto) o sistemiche (orticaria, anafilassi).
Sono stati selezionati 26 bambini da un campione iniziale di 281. L’età media di insorgenza dei sintomi è stata di 10 anni, mentre in media il tempo necessario per la diagnosi dopo gli episodi iniziali è stato di 4 anni.
Il 58% del campione mostrava un’allergia al polline, il 54% rinite, il 27% asma, il 19% dermatite atopica, 1 paziente era allergico al latte vaccino e un altro aveva un’esofagite eosinofila.
Gli scienziati hanno individuato diverse reazioni alimentari, che riguardavano soprattutto la frutta (69% dei casi). La pesca era in assoluto il frutto con più reazioni allergiche, il 62%.
Il 58% (15 bambini) ha mostrato solo sintomi sistemici, mentre il 15% (4) solo sintomi locali. Il 27% ha mostrato entrambi i tipi di sintomi. Le femmine erano maggiormente allergiche alla frutta, mentre fra i maschi erano preponderanti le reazioni allergiche a noci, arachidi e semi.
Differenze di genere sono emerse anche nel numero delle reazioni registrate. Fra i pazienti allergici a un solo alimento, il 54% erano maschi, mentre fra quelli allergici a più alimenti, il 53% erano femmine.
Nel computo totale delle persone che si sono rivolte al centro per un sospetto di allergia, al 9% alla fine è stata diagnostica un’allergia alle LTP, percentuale bassa ma di certo non irrilevante, ricordano i ricercatori.
Il 12% del campione ha accusato la prima reazione allergica prima del compimento dei 3 anni, il che evidenzia l’importanza della diagnosi fra neonati e bambini piccoli.
Dal momento che le LTP sono ampiamente diffuse tra i vari vegetali edibili, non sorprende che la maggior parte dei bambini mostri sensibilità verso più alimenti. Questo tipo di allergia è probabilmente sottostimata perché non si tratta dei classici allergeni ormai noti. Tuttavia, ciò rende più difficoltoso il suo riconoscimento, spiegano i ricercatori portoghesi. Tra le manifestazioni cliniche, la più ricorrente è l’orticaria, ma non sono rari gli episodi di anafilassi.
Sebbene l’approccio più semplice per il trattamento sia evitare l’ingestione dell’alimento incriminato, i ricercatori suggeriscono, quando possibile, di togliere soltanto la buccia, dal momento che la maggior parte delle LTP si trova in quella parte del frutto. Il caso più evidente – e anche il più frequente – è quello delle pesche. Dai dati emerge che la maggior parte dei bambini ha mostrato tolleranza verso i frutti sbucciati.
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02/05/2023 Andrea Sperelli
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