Era il maggio 2020, nel pieno della pandemia da Covid-19, quando l’Istituto Veneto di Medicina Molecolare (VIMM) di Padova conduceva uno studio - pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica Annals of Oncology - che metteva in evidenza come i pazienti in cura per il cancro alla prostata avessero una probabilità sensibilmente inferiore di essere infettati dal virus Sars-CoV-2.
Lo studio, partito dall’intuizione del professor Andrea Alimonti, Principal Investigator dell’Istituto Veneto di Medicina Molecolare (VIMM) di Padova e professore ordinario di Farmacologia del Dipartimento di Medicina dell’Università di Padova, e del professor Francesco Pagano, presidente della Fondazione per la Ricerca Biomedica Avanzata Onlus (di cui il VIMM è braccio operativo), era stato condotto su un campione di 4532 uomini residenti nella Regione Veneto e dimostrava come gli uomini sottoposti alla terapia ...
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