Il valore della troponina in calo o in aumento non ha la stessa capacità predittiva dell'infarto miocardico. Il valore predittivo nel sospetto di infarto a 1 e 3 ore è molto inferiore nei pazienti con troponina in calo (FP) rispetto a quelli con troponina in aumento (RP). I primi, di conseguenza, hanno un rischio molto più alto di infarto miocardico e di morte.
È la conclusione di uno studio pubblicato sul Journal of American Heart Association firmato da Johannes Neumann, cardiologo presso l'Heart and Vascular Center all'University Medical Center Hamburg-Eppendorf di Amburgo in Germania. «Gli algoritmi diagnostici basati sulla troponina cardiaca ad alta sensibilità (hs-cTn) sono di uso comune nei pazienti con sospetto infarto miocardico senza sopraslivellamento del tratto ST, e nonostante rispecchino la lesione miocardica in fasi diverse, valori di FP e di RP sono spesso considerati allo ...
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