La sfida non è semplice: produrre su larga scala in laboratorio il sangue artificiale. O meglio, le cellule staminali del sangue (ematopoietiche), il cui trapianto oggi è usato per il trattamento standard per molti tumori e malattie genetiche rare perché promuovere la formazione di nuovi tessuti sani in caso di malattia.
Un passo avanti in tal senso è stato fatto dal gruppo di Andrea Ditadi dell'Istituto San Raffaele - Telethon di Milano (SR-Tiget), che ha identificato il ruolo dell'acido retinoico o vitamina A nella loro differenziazione. I risultati del lavoro - realizzato in collaborazione con il Black Family Stem Cell Institute del Mount Sinai Hospital di New York - sono stati pubblicati su Nature Cell Biology.
Riprodurre le cellule ematopoietiche in vitro farebbe fare un balzo in avanti alla medicina rigenerativa. Permetterebbe infatti, sia di produrre su larga scala cellule da ...
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