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Il secondo studio, firmato da scienziati della University of British Columbia, ha segnalato invece che i pazienti con gruppi sanguigni A o AB corrono un rischio maggiore di sviluppare una forma grave di Covid-19 rispetto a quelli con gruppo sanguigno 0 o B.
La ricerca si è basata su 95 pazienti gravi ricoverati in un ospedale di Vancouver, scoprendo che quelli con i gruppi sanguigni A o AB avevano bisogno con maggior frequenza della ventilazione meccanica per danni polmonari e della dialisi per insufficienza renale.
“Questi due nuovi studi confermano una serie di evidenze già note sul legame tra il Sars-Cov-2 e i gruppi sanguigni”, commenta Paolo Bonfanti, professore di Malattie infettive in Bicocca, tra gli autori della ricerca pubblicata sul New England Journal of Medicine. “Accanto ai tre fattori di rischio ormai noti per essere legati a una maggior gravità della malattia, che sono l'età avanzata, il sesso maschile e la comorbidità, ci sono anche dei fattori di tipo genetico, come appunto quelli legati all'espressione del gruppo sanguigno, che possono contribuire a spiegare il perché alcune persone sviluppano una forma più lieve e altre una forma più grave della malattia. Possiamo, quindi, affermare che c'è un fattore genetico che condiziona sia la sensibilità all'infezione che la risposta alla malattia e che questo è legato in qualche modo ai gruppi sanguigni”, conclude l'esperto.
23/10/2020 Andrea Sperelli
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....si se fosse davvero un problema del r. cervicale potrebbe essere [...]
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Le ho risposto nell'altra Sua mail.
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Gentile Utente,
giusta valutazione quella del Collega fisiatra. Proiezioni dinamiche e un [...]