La terapia adiuvante per le pazienti con un tumore del seno “HER2-positivo” può essere ridotta di intensità, ottenendo, anche nel lungo termine, stessa efficacia e minore tossicità: lo conferma una ricerca appena pubblicata sulla rivista Lancet Oncology, corredata da un editoriale del Prof. Giuseppe Curigliano, Direttore della Divisione Nuovi farmaci per Terapie Innovative dell'Istituto Europeo di Oncologia e Professore di Oncologia Medica all'Università Statale di Milano.
I tumori HER2-positivi rappresentano il 15% di tutti i nuovi casi di carcinoma mammario e si caratterizzano per la sovraespressione della proteina HER2, che li rende biologicamente aggressivi e resistenti ad alcuni farmaci anticancro. Proprio in virtù della sovraespressione di HER2, però, questi tumori rispondono all'anticorpo monoclonale Trastuzumab, che viene quindi associato a diversi chemioterapici nei trattamenti ...
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