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La distrofia muscolare di Duchenne è una condizione genetica rara e grave che peggiora nel tempo, portando a debolezza e deterioramento dei muscoli. È causata dal difetto del gene Dmd che provoca l’assenza di distrofina, proteina che aiuta a mantenere intatte le cellule muscolari del corpo. Questo deficit comporta sul piano clinico, difficoltà a camminare e correre, cadute frequenti, affaticamento, disabilità/difficoltà di apprendimento, problemi cardiaci dovuti all’impatto sul funzionamento del muscolo cardiaco e problemi respiratori dovuti all’indebolimento dei muscoli respiratori.
La debolezza muscolare compare in genere nel corso dell’infanzia, spesso tra i 3 ei 6 anni di età. Ne soffre circa un ragazzo su 3.300 e colpisce principalmente i maschi e in rari casi le femmine. Con il progredire della malattia, possono verificarsi problemi cardiaci e respiratori potenzialmente letali che portano al decesso intorno ai 20 ei 30 anni.
La maggior parte degli attuali approcci terapeutici trattano i sintomi della malattia, ma non la sua causa genetica sottostante. I trattamenti comprendono farmaci a base di corticosteroidi per rallentare la progressione della debolezza muscolare, programmi di stretching e di esercizio fisico e l’uso di attrezzature come tutori o una sedia a rotelle quando la deambulazione diventa più difficile. Gli oligonucleotidi antisenso (Aso) facilitano il salto dell’esone per specifiche mutazioni del gene Dmd, ma riguardano solo una minoranza delle mutazioni geniche e richiedono una somministrazione ripetuta.
La terapia genica invece cura la malattia, fornendo all’organismo un gene che porta alla produzione della micro-distrofina Elevidys. Una proteina più corta di 138 kDa, rispetto alla proteina distrofina di 427 kDa delle normali cellule muscolari, che contiene domini selezionati presenti nelle normali cellule muscolari.
La Fda ha concesso l’approvazione tramite percorso accelerato, sulla base di uno studio clinico randomizzato che ha stabilito che Elevidys ha aumentato l’espressione della proteina micro-distrofina Elevidys osservata in bambini con Duchenne tra i 4 e 5 anni trattati con la terapia genica. L’ente statunitense in una nota ha scritto che in base ai dati dei trial è probabile che un aumento dell’endpoint surrogato, cioè l’espressione della micro-distrofina di Elevidys, comporti un beneficio clinico nei bambini che non presentano pre- titoli anticorpali esistenti contro il vettore Aav rh74 o presentano altre controindicazioni basate sui criteri di inclusione degli studi clinici. Nel prendere questa decisione, la Fda ha considerato i potenziali rischi associati al farmaco, la natura pericolosa e debilitante della malattia per questi bambini e l’urgente necessità medica insoddisfatta.
Poiché al momento non è stato ancora stabilito un beneficio clinico di Elevidys, incluso il miglioramento della funzione motoria, come condizione per l’approvazione la Fda ha richiesto all’azienda di completare un trial per confermare il beneficio clinico del farmaco. Lo studio richiesto è progettato per valutare se Elevidys sia in grado di migliorare la funzione fisica e la mobilità nei pazienti con distrofia muscolare di Duchenne ambulatoriali con una mutazione confermata nel gene Dmd. Il trial è in corso e ha completato l’arruolamento. I dati saranno poi esaminati dall’agenzia il più rapidamente possibile per considerare se siano necessarie ulteriori azioni, come un’indicazione rivista o il ritiro di Elevidys.

Notizie specifiche su: terapia, genica, Duchenne, 26/06/2023 Andrea Sperelli


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