Sclerosi multipla, i neurofilamenti come nuovo alleato

Anticipare i cambiamenti invisibili

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Una delle sfide più insidiose nella gestione della Sclerosi Multipla (SM) è rappresentata oggi da coloro che, pur risultando clinicamente e radiologicamente stabili, nascondono un’attività di malattia silente. È il caso del cosiddetto paziente apparentemente stabile: una condizione che può essere riconosciuta grazie all’osservazione clinica, un dialogo medico-paziente continuo e aperto e con l’utilizzo di biomarcatori innovativi.
In questo contesto, i neurofilamenti a catena leggera (NfL) – proteine rilasciate nel sangue in seguito a danno neuro-assonale, inizialmente studiate in ambito di ricerca e oggi approvate anche per l’uso clinico (certificazione CE) - stanno emergendo come biomarcatori in grado di rilevare in modo precoce e affidabile l’attività di malattia non rilevabile dalla risonanza magnetica permettendo agli specialisti di guidare in modo più preciso e tempestivo le ...  (Continua) leggi la 2° pagina articolo di salute altra pagina

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Del 26/06/2025 11:40:00

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