Affezione infiammatoria acuta o cronica del colon. Può essere provocata da intossicazioni esogene (sostanze alimentari guaste, enterotossine, ecc.), intossicazioni endogene (uremia, diabete, gotta), infezioni batteriche, virali e parassitarie o alterazioni funzionali per squilibrio neurovegetativo; inoltre può essere di natura allergica (allergeni alimentari, tossine batteriche o di natura infiammatoria cronica (rettocolite ulcerosa, morbo di Crohn).
La c. acuta, provocata da tossinfezioni alimentari, gravi errori dietetici o antibioticoterapia che favoriscono la distruzione della flora intestinale, etc, inizia bruscamente con dolori addominali crampiformi e violenti, emissione di feci liquide, nausea, vomito, febbre modesta, polso frequente e spossatezza. Raramente questa forma può assumere anche un andamento grave, con dolori addominali intensi, febbre elevata, sete intensa, oliguria, ipotensione e astenia. La c. cronica decorre con sintomi più lievi e si presenta con aspetti vari di stipsi o diarrea.
La colite acuta può colpire soggetti di ogni età . La c. ischemica colpisce soprattutto gli anziani per l'alta incidenza di malattie vascolari in questa fascia di età . Una forma particolarmente grave è la c. pseudomembranosa, di cui è responsabile un germe produttore di una tossina, il Clostridium difficile, e che si manifesta nei soggetti sottoposti a terapia antibiotica in seguito alle alterazioni della flora intestinale prodotte da questo tipo di farmaci. La diarrea è il sintomo cardine ma possono comparire gravi quadri di tossicità diffusa. Quasi tutti gli antibiotici possono esserne responsabili e nella maggior parte dei pazienti i sintomi appaiono dopo 4-10 giorni dall'inizio della terapia antibiotica. Il trattamento di questa forma di c. richiede innanzitutto la sospensione dell'antibiotico, presidio questo che è sufficiente in molti casi a risolvere il quadro. Altrimenti si impiega un farmaco specifico contro il Clostridium difficile, come la vancomicina. La c. segmentaria è una c. ad andamento acuto o cronico, nella quale la flogosi interessa solo una porzione di intestino. Le c. segmentarie sono provocate da anomalie locali; la loro insorgenza, inoltre, può essere favorita dall'esistenza di processi aderenziali o infiammatori propagatisi dagli organi vicini. La c. spastica (o colon irritabile) è caratterizzata da disturbi addominali vaghi, dolori lungo il decorso del colon, stipsi ostinata, borborigmi, meteorismo e, talora, episodi diarroici. La c. ulcerosa aspecifica è una grave forma di c. a eziologia ancora ignota, a decorso cronico con periodi più o meno frequenti di riacutizzazione durante i quali la sintomatologia è rappresentata da febbre molto elevata, diarree con feci liquide contenenti sangue vivo e muco (alternata a periodi di stipsi), dolore addominale e tenesmo.
Per le forme acute senza febbre, dovute ad alimenti guasti o a tossine, la terapia è solo di supporto (bere molti liquidi preferibilmente tè perché ricco di potassio, evitare le verdure, mangiare poco per tenere l'intestino a riposo, reintegrare la flora batterica con preparati appositi). La colite acuta in genere si autolimita in uno o due giorni. Se compare febbre o dolori addominali intensi e specialmente se le feci assumono caratteristiche muco-ematiche sono necessari antibiotici con azione specifica su batteri gram negativi ed anaerobi (fluorochinolonici, metronidazolo). Per le coliti da intolleranza alimentare è indispensabile l'identificazione dell'alimento causa di intolleranza e la sua eliminazione dalla dieta. le coliti infiammatorie croniche (rettocolite ulcerosa, morbo di Crohn) si avvalgono di terapie specifiche che comprendono in associazione, antibiotici, mesalazina, cortisonici e anche nei casi più gravi, immunosoppressori o terapia chirurgica.
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