HERPES SIMPLEX
L'infezione da herpes simplex è frequente in associazione con stati febbrili e di abbassamento delle difese immunitarie. L'infezione erpetica è una patologia di frequente riscontro. Ha come sede tipica le labbra, ma notevole incremento sta assumendo oggi la forma genitale. È trasmessa da un virus a DNA appartenente alla famiglia degli herpesviridae. L'uomo ne è l'unico ospite e la trasmissione è interumana. Due sono gli agenti virali imputati di tale patologia: HSV (herpes Simplex Virus) 1 e 2. In passato si tendeva a ritenere l'HSV1 responsabile delle infezioni della parte superiore del corpo (bocca e viso in particolare) e l'HSV2 della parte inferiore del corpo (regione genitale soprattutto). Oggi questo concetto è superato ritenendosi l'HSV1 e l'HSV2 in grado di infettare tutte le regioni cutaneo-mucose: si preferisce quindi parlare di herpes oro-facciale ed herpes genitale. La porta di ingresso del virus, favorita dalle alterazioni del rivestimento epiteliale, è rappresentata dalle mucose e dalla cute. Solitamente il primo contatto ("prima-infezione", da non confondersi con "l'infezione iniziale" che si manifesta in un soggetto che è già stato a contatto con il virus ed è già portatore di anticorpi contro l'HSV) è asintomatico; solo il 10% degli individui colpiti presenta tale manifestazione e ciò avviene più frequentemente nell'infanzia, sotto forma di gengivostomatite (gengive e bocca), vulvovaginite (vulva e vagina), sino a forme di particolare gravità (es. eruzione varicelliforme di Kaposi-Juliusberg). La prima infezione determina una reazione immunitaria, la quale tuttavia non determina l'eliminazione del virus che persiste nel nostro organismo per tutta la vita. Esaurita questa fase il virus penetra nell'organismo. Essendo un virus che ha affinità per il tessuto nervoso, esso raggiunge le terminazioni nervose della sede di contatto e, tramite le fibre sensoriali che da qui si dipartono, raggiunge i gangli nervosi delle radici spinali corrispondenti. Qui il virus rimane inattivo, asintomatico (fase latente), in perfetto equilibrio con le difese immunitarie dell'organismo ospite. Stimoli di diversa natura, quali febbre, stress emozionali e fisici, mestruazioni, interventi chirurgici, infezioni sistemiche, terapie immunosoppressive, esposizione ai raggi ultravioletti e/o al freddo, variando lo stato immunitario (ossia le capacità di difesa) del paziente, creano le condizioni favorevoli alla replicazione del virus e alla sua migrazione in senso contrario dal ganglio spinale alla cute attraverso la via nervosa. La trasmissione dell'infezione da HSV avviene per via diretta, ossia da persona a persona. Il soggetto infettante può essere portatore di una prima infezione erpetica (essa avviene al primo contatto con un HSV), di una ricorrenza (espressione clinica di una riattivazione virale in un soggetto già infetto) o di un'escrezione asintomatica (shedding asintomatico) (la trasmissione del virus avviene in assenza di segni funzionali o di lesioni visibili per il paziente o il medico. Questa è la modalità di trasmissione più importante per l'herpes genitale: si ritiene che dal 50 al 90 % delle trasmissioni avvenga durante la fase di escrezione asintomatica. Essa si manifesta più frequentemente nel periodo che precede una ricorrenza). Un dato di cui bisogna tener conto è che una volta che il virus è penetrato nei nostri tessuti, per quanto generi una reazione immunitaria, tuttavia non viene eradicato ma persiste per tutta la vita. È una infezione latente (ossia il virus è in uno stato di riposo) che può però evolvere periodicamente verso una riattivazione, con una frequenza di ricorrenze che tende comunque a diminuire con l'aumentare dell'età.
HERPES ZOSTER
Infezione del derma con decorso acuto, causata da un virus. Colpisce preferenzialmente soggetti adulti e anziani; viene denominato comunemente fuoco di Sant'Antonio. È causato dallo stesso virus della varicella (virus della varicella zoster, VZV, della famiglia degli herpes virus). È una varietà di herpes, a decorso acuto, dovuta allo stesso virus che provoca la varicella, che si annida nei gangli nervosi spinali producendo una particolare manifestazione, con dolori e bruciori localizzati e, dopo uno o due giorni, con lesioni vescicolari nella regione dei nervi intercostali, del plesso brachiale, del trigemino e del nervo sciatico. Le vescicole sono raggruppate su un solo lato del corpo e si rompono una settimana dopo la loro comparsa lasciando una macchia bruna. Esiste anche una forma oftalmica che è la più rara, ma anche la più grave a causa delle complicazioni oculari che si creano. In genere il risveglio del virus in chi è stato colpito dalla varicella è dovuto a condizioni particolari (sforzo fisico, terapie cortisoniche, esposizione al sole ecc.). Attualmente si interviene tempestivamente con antivirali (aciclovir) che, fra l'altro, possono diminuire le probabilità di una nevralgia successiva.
HERPES SIMPLEX
Due sono gli agenti virali imputati di tale patologia: HSV (herpes Simplex Virus) 1 e 2. Si manifesta nella zona della bocca e della faccia (oro-facciale) o genitale con infiammazioni, ulcere e vescicole della pelle. Può causare infezioni come la gengivostomatite (gengive e bocca), la vulvovaginite (vulva e vagina), sino a forme di particolare gravità (es. eruzione varicelliforme di Kaposi-Juliusberg). Una volta contratto, il virus dell'herpes simplex rimane sempre nell'organismo, raggiungendo i gangli nervosi delle radici spinali corrispondenti e vivendo una fase asintomatica (latente). Si manifesta con eruzioni e infiammazioni cutanee in seguito a malattie, terapie antibiotiche, stati febbrili, emozionali e di stress. Scatenano L'HSV anche mestruazioni, interventi chirurgici, infezioni sistemiche, terapie immunosoppressive, esposizione ai raggi ultravioletti e/o al freddo. Segni premonitori della recidiva sono sensazioni di bruciore, prurito, formicolio, di punture di spillo localizzate nella sede dove apparirà la lesione. A poche ore di distanza (2-4) compare una piccola chiazza rilevata e arrossata su cui compaiono successivamente vescicole disposte a grappolo che durano al massimo 48 ore; in seguito alle vescicole seguono le pustole che si rompono lasciando piccole erosioni policicliche e delle croste che durano da 72 a 96 ore. Dopo la caduta delle croste, la guarigione completa senza cicatrici avviene in 8 giorni circa (4-12 giorni).
HERPES ZOSTER
L'herpes zoster, detto anche Fuoco di Sant'Antonio, provoca un'infezione acuta del derma con dolori anche forti alle articolazioni e zone colpite. Annidandosi nei gangli nervosi spinali, causa dolori e bruciori localizzati e, dopo uno o due giorni, si manifesta con lesioni vescicolari nella regione dei nervi intercostali, del plesso brachiale, del trigemino e del nervo sciatico. Le vescicole sono raggruppate su un solo lato del corpo e si rompono una settimana dopo la loro comparsa lasciando una macchia bruna. Esiste anche una forma oftalmica che è la più rara, ma anche la più grave a causa delle complicazioni oculari che si creano.
La comparsa di lesioni ulcerose sulle labbra o sulla pelle può manifestare l'herpes: un dermatologo può rilevarlo con una visita specialistica. Per poter diagnosticare l'herpes simplex si osservano le lesioni caratteristiche sulla pelle (vescicole e ulcere) e si ricercano nel sangue i suoi anticorpi specifici. La certezza del contagio da herpes viene, tuttavia, solo dal ritrovamento del virus nel materiale biologico prelevato dalle lesioni del paziente. È assolutamente necessaria una diagnosi accurata nei casi di herpes tipo 2, l'herpes genitale, e per le infezioni primarie gravi da tipo 1, l'herpes labiale. L'herpes può essere pericoloso in gravidanza: si consiglia, pertanto, di ricercare gli anticorpi specifici con l'analisi del sangue della madre.
Sospettando di essere stati contagiati dall'herpes è bene rivolgersi a un medico specialista in dermatologia o in malattie infettive. Non esistono medicinali che consentano di debellare completamente il virus dell'herpes nell'organismo, ma ci sono diversi farmaci antivirali (prevalentemente l'aciclovir), anche a uso topico come le pomate labiali, che sono in grado di far regredire prima e scomparire poi le manifestazioni desquamative dell'epidermide. Queste medicine possono non solo ridurre la durata e gravità dei sintomi, ma anche il numero delle recidive. Le forme più severe di herpes richiedono un trattamento farmacologico antivirale orale o per via infusionale (endovenosa). Pomate a uso topico possono curare efficacemente gli episodi più moderati, che sono la maggior parte dei casi. È bene evitare di esporsi a fattori scatenanti l'herpes, già conosciuti per esperienza individuale: tra essi ci possono essere il fumo, lo stress, il poco sonno e l'esposizione solare prolungata o senza protezione adeguata. La terapia dell'herpes, come detto, si avvale di farmaci ad uso topico e sistemico. Il criterio di prescrizione delle due forme di somministrazione da parte del medico si basa sulla precocità di intervento, sull'intensità e localizzazione delle manifestazioni, sulla frequenza delle recidive.
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