È una malattia infettiva virale caratterizzata da sintomi di infiammazione acuta delle prime vie aeree e malessere generalizzato. Il periodo di incubazione è molto breve, al massimo 24-48 ore. Il contagio avviene tramite le secrezioni rinofaringee e la diffusione dell'epidemia è rapidissima, entro al massimo 15 giorni dai primi casi registrati si ha un coinvolgimento di tutta la nazione colpita. In Italia e in tutto l'emisfero occidentale l'influenza si manifesta durante il periodo invernale. In realtà la malattia è presente in tutto il mondo e provoca caratteristicamente delle “pandemie” cioè epidemie diffuse a tutto il pianeta, che partono da un focolaio iniziale e coinvolgono progressivamente tutte le nazioni. Esistono vari tipi di virus influenzali che possono infettare l'uomo e/o gli animali. Quelli di tipo C infettano l'uomo in modo sporadico e in genere non provocano mai epidemie e tendono a restare stabili a livello antigenico. Quelli di tipo B infettano l'uomo e non gli animali e subiscono delle mutazioni antigeniche minori, possono perciò provocare epidemie di limitata entità. Quelli di tipo A infettano sia l'uomo che gli animali uccelli, cavalli, suini, ecc.) e sono soggetti a notevoli variazioni antigeniche, sono quelli che provocano le più importanti pandemie. Infatti le pandemie influenzali sono dovute alla selezione di un nuovo ceppo di virus di tipo A, tale che gli individui, anche se infettati negli anni precedenti da virus dell'influenza, non hanno anticorpi in grado di riconoscerlo validamente e inattivarlo.
Ostruzione nasale Infiammazione faringea con tosse Febbre alta (>38?C) Artromialgie diffuse, maggiormente evidenti agli arti inferiori Profonda astenia
La diagnosi è clinica, i sintomi influenzali sono abbastanza caratteristici da essere difficilmente confusi. Per scopi epidemiologici si può effettuare la ricerca del virus nelle secrezioni rinofaringee.
La vaccinazione è l'arma più efficace contro l'influenza. L'organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha predisposto centri di osservazione e di rilevamento per l'influenza in tutto il mondo. In questo modo, dal ceppo che per primo si manifesta in modo epidemico, si può prevedere il tipo di vaccino da somministrare nelle nazioni ancora non raggiunte dall'epidemia. E la rilevazione deve essere fatta ogni anno, è per questo che nelle farmacie italiane il vaccino anti-influenzale arriva sempre verso fine autunno, viene fabbricato secondo le rilevazioni dei ceppi più frequenti, effettuate durante la primavera-estate nei paesi dove l'epidemia di influenza è già in atto. La vaccinazione antinfluenzale viene in genere praticata iniettando intramuscolo componenti virali di superficie estratti e purificati (esistono anche vaccini a virus inattivati ma sono meno diffusi e sono in sperimentazione vaccini da somministrare per via nasale). Non contenendo virus viventi è praticabile anche in soggetti immunodepressi senza alcun pericolo. L'unica vera controindicazione è l'allergia alle proteine dell'uovo, infatti per ottenere il vaccino vengono utilizzate uova di pollo embrionate. L'efficacia del vaccino si comincia a manifestare dopo 2-3 settimane dalla somministrazione ed è dovuta alla formazione di anticorpi specifici verso le proteine di superficie del virus. È importante vaccinarsi in tempo per dare modo all'organismo di formare un numero consistente di anticorpi prima dell'arrivo dell'epidemia influenzale. Terapie immunosoppressive, immunodeficienze congenite o acquisite o l'utilizzo di corticosteroidi possono ridurre la risposta individuale al vaccino. La vaccinazione è consigliata per le tutte le persone sopra i 65 anni e a chi è affetto da patologie croniche dell'apparato respiratorio, cardiopatie, diabete e malattie debilitanti, in quanto in questi soggetti la malattia è gravata da gravi complicanze e può portare al ricovero in ospedale. È indicata inoltre per le categorie professionali particolarmente esposte (operatori sanitari, insegnanti, addetti a pubblici uffici). Se non si è stati vaccinati o se il vaccino non ha dato una copertura ottimale e si contrae l'influenza la terapia è prettamente sintomatica: restare a letto, assumere antipiretici per la febbre, anticongestionanti per l'ostruzione nasale, sciroppi per la tosse. Non sono necessari gli antibiotici in quanto si tratta di una malattia virale, ma in caso di sovrainfezione batterica possono essere assunti consultando il medico curante. La febbre e l'astenia in genere comportano una prognosi di almeno 5-7 giorni. La sintomatologia può essere attenuata e la durata della malattia ridotta assumendo ai primi segni di influenza farmaci specifici che sono stati messi recentemente in commercio come polveri nebulizzabili che si assumono per via inalatoria (zanamivir). Questo composto si lega a una proteina virale (neuraminidasi) necessaria per la liberazione e il distacco dei virus dalle cellule infettate, perciò impedisce la propagazione dell'infezione nelle cellule della mucosa rinofaringea e riduce la durata della sintomatologia di 2-3 giorni.
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