POLMONITE
Con la parola polmonite si indica uno stato d'infiammazione acuta della parte del polmone destinata agli scambi respiratori caratterizzato dalla presenza di liquido negli alveoli polmonari, con conseguenti gravi difficoltà nella respirazione. Può interessare gli alveoli (polmonite alveolare) e/o il tessuto interstiziale. La polmonite può essere acuta o subacuta, nella maggior parte dei casi ha un'origine infettiva (virus e batteri), ma può essere provocata anche da agenti fisici (radiazioni) o chimici (acidi, alcali). L'agente infettivo può raggiungere il polmone per inalazione, per aspirazione nasofaringea e per altre vie. Anche un individuo sano può ammalarsi, ma nella maggior parte dei casi vi sono condizioni che favoriscono la patologia, soprattutto le carenze nei meccanismi di difesa dell'organismo (deficit nel riflesso della tosse, alterazioni del secreto bronchiale, immunodepressione, alterazione del rivestimento delle vie respiratorie). Inoltre, la polmonite può anche comparire in seguito a un'altra patologia, come il morbillo, l'influenza, la bronchite. Le polmoniti di tipo infettivo possono essere suddivise in due categorie generali: quelle batteriche e quelle atipiche (queste ultime rappresentano attualmente circa la metà delle infezioni polmonari). Tra le polmoniti batteriche, quelle più diffuse sono provocate da Streptococcus pneumoniae (nell'adulto sano), Staphilococcus aureus, Klebsiella pneumoniae (con mortalità che può raggiungere anche il 30% dei casi), Pseudomonas aeruginosa (specialmente nei soggetti più deboli). Un caso particolare è rappresentato dalla cosiddetta malattia dei legionari (provocata da Legionella pneumoniae), che presenta caratteristiche intermedie fra le forme batteriche e quelle virali. Fra le forme atipiche, quella primaria è causata da Mycoplasma pneumoniae, ma sono stati identificati molti altri agenti infettivi (Adenovirus, Herpes virus, Ricketsia, Candida, Chlamydia pneumoniae ecc.). L'infezione polmonare può riguardare un solo lobo del polmone (polmonite lobare) oppure più zone (broncopolmonite a focolai isolati o multipli). Nei casi più gravi può comparire insufficienza respiratoria con diminuzione della pressione dell'ossigeno nel sangue arterioso (ipossiemia) e versamento pleurico. La polmonite ab ingestis è una forma di polmonite provocata dall'aspirazione di cibo e succhi digestivi; il danno ai polmoni è causato dall'acidità di queste sostanze.
La SARS (sindrome respiratoria severa acuta) è una polmonite interstiziale a carattere atipico. A differenza di altre polmoniti che sono alveolari, la SARS colpisce il tessuto fra un alveolo e l'altro, ostacolando gli scambi gassosi con il sangue. La causa è stata identificata in un Coronavirus (il nome deriva dalla corona formata dalle proteine sulla superficie del virus, corona che serve per agganciarsi alle cellule aggredite); a questa famiglia appartengono anche i virus responsabili del comune raffreddore e di alcune forme di gastroenterite. Si tratta di un Rna virus (una sola catena virale di acido ribonucleico); questi virus possono evolvere e commettere errori di copiatura nella fase di duplicazione e possono anche cambiare il materiale genetico. Il periodo di incubazione varia fra 1 e 11 giorni. Attualmente si pensa alla trasmissione per contatto (secrezioni respiratorie, contatto con la pelle o oggetti di un malato che poi arrivi alla bocca, al naso o agli occhi senza che ci si sia lavati le mani) o a quella aerea come quelle più probabili; meno accreditata, ma degna di nota, quella da animali (scarafaggi). Contrariamente alle ipotesi iniziali, il virus sembra possa resistere su superfici plastiche a temperatura ambiente oltre 24 ore.
I sintomi nelle forme batteriche sono anoressia, brividi, dolore al torace, febbre, malessere, tosse con espettorazione e difficoltà respiratoria. Nella malattia dei legionari compaiono spesso anche sintomi gastrointestinali. Nelle forme atipiche invece la sintomatologia è meno evidente, spesso rappresentata solo da tosse secca e stizzosa.
Per la diagnosi si ricorre a una serie di esami: radiografia toracica, Tac del torace, emocromo completo, Ves, sierodiagnosi (per Legionella, Clamydia, Mycoplasma e Ricketsia), esame dell'espettorato, controllo ematochimico. Il medico la sospetterà, inoltre, tramite visita e auscultazioni accurate del paziente. La presenza di polmonite pneumococcica è assai probabile in tutti i casi di malattia febbrile acuta associata a brivido, dolore toracico e tosse. Una forma grave è la polmonite batterica da Haemophilus influenzae, che si diagnostica con la colorazione di Gram. La polmonite è normalmente associata a febbre, tosse persistente e difficoltà respiratorie.
La terapia prevede l'utilizzo di farmaci antibiotici e antipiretici come i macrolidi, le cefalosporine, i derivati della penicillina. La terapia antibiotica va proseguita solitamente per un periodo di quindici-venti giorni. Vanno bene anche i fluidificanti e gli antibiotici inalati tramite aereosol. In caso di polmonite ab ingestis, la terapia consiste nell'aspirazione del materiale inalato e nella somministrazione di ossigeno e antibiotici, come la clindamicina e la cefalosporina, per combattere le infezioni batteriche.
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