È possibile ridurre la durata della doppia terapia antipiastrinica (DAPT) dopo un intervento coronarico percutaneo (PCI).
Lo dice un nuovo studio pubblicato su JAMA da un team della Kyoto University Graduate School of Medicine. La DAPT prevede l’assunzione di aspirina e un inibitore P2Y12, e viene somministrata per i 12 mesi successivi a un intervento per l’impianto di uno stent coronarico a rilascio di farmaco. L’intervento presuppone un aumento del rischio trombotico che viene appunto ridotto dalla DAPT.
«La determinazione della durata della DAPT richiede un equilibrio tra 2 obiettivi», spiegano in un editoriale correlato Khaled Ziada e David Moliterno, della University of Kentucky, negli Stati Uniti.
Da una parte è necessario ridurre il rischio di eventi trombotici, ma dall’altra anche quello di eventi emorragici.
Lo studio ha coinvolto oltre 3mila pazienti reclutati in 90 ...
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